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Cosa succede quando una strada vuole essere un giardino?
In occasione della Giornata dei Beni Comuni promossa da Italia Nostra, il Comitato Ballarò Significa Palermo propone a diverse realtà attive nel territorio di realizzare un’infiorata a Salita Raffadali, una strada del Centro Storico di Palermo che si configura come infrastruttura di collegamento tra il Mercato Storico di Ballarò e Piazza Bologna, e quindi Corso Vittorio Emanuele, già pedonali.
Accolgono la sfida gli architetti Manfredi Leone, Professore di Architettura del Paesaggio dell’Università degli Studi di Palermo e Angelica Agnello, direttrice di Orto Capovolto, una cooperativa che si occupa di verde urbano, che immaginano un’infiorata 2.0 con trasformazione della Salita in giardino contemporaneo.
Nasce così Su&Giù: un Giardino Pop Up dove dalla pavimentazione, realizzata con l’artista MAKE di Farm Cultural Park, vengono estruse fioriere, panchine, un piccolo palco e un totem da cui scattare fotografie con diverse prospettive.
Tema centrale è quello della costruzione di un nuovo paesaggio urbano: che coinvolga residenti e passanti, che coniughi la presenza della vegetazione con nuove funzioni, quali a sosta contemplativa e lo spazio di aggregazione e che induca alla riscoperta della strada come una nuova prospettiva, sociale, scenica, urbana, paesaggistica.
L’installazione architettonica-artistica-paesaggistica, che ha visto il coinvolgimento del Vivaio Comunale, diversi assessorati del Comune di Palermo e tante associazioni e comitati del quartiere, viene realizzata in meno di 24 ore dagli studenti del Laboratorio di Architettura del LandLabPa e dalla Cooperativa Orto Capovolto, grazie anche al supporto di partner come Leroy Merlin Palermo e Isolpan.
Il giorno dopo la realizzazione Palermo si sveglia con un articolo di Repubblica che recita “Miracolo in centro storico: una strada chiusa al traffico di trasforma in giardino”, da lì un tam tam di articoli su giornali, online e cartacei, interviste in radio, servizi ai tg.
Nel frattempo, in Salita Raffadali, il totem incuriosisce e fa divertire adulti e bambini, fermi lì a fotografare la strada da tutte le angolazioni.
I bambini corrono a zig zag, inseguendo la texture della pavimentazione.
Le panchine che accolgono la sosta di tante persone.
I residenti la mattina danno l’acqua alle piante.
Sul palchetto la sera qualcuno recita una poesia.
I turisti da Piazza Casa Professa guardiano incuriositi e si avvicinato per chiedere di cosa si tratta.
Nessuno dei passanti però sa che l’opera è un’installazione temporanea e, trascorse 4 settimane, dovrà tornare una strada carrabile.